Il concetto di sviluppo sostenibile nasce nel 1992 con la conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo Vertice sulla Terra, tenutasi a Rio de Janeiro. Il concetto, seppur sviluppatosi nel corso degli anni, si basa sul vivere nel rispetto dell’ambiente e dei suoi abitanti, senza compromettere le condizioni di vita delle generazioni future.
Lo sviluppo sostenibile è perciò una forma di sviluppo economico incentrato sulla salvaguardia dell’ambiente e delle risorse ecosistemiche, basato su tre principi fondamentali: sostenibilità economica, per generare reddito e opportunità di lavoro; sostenibilità sociale, per garantire condizioni di benessere a tutti; sostenibilità ambientale, per mantenere la qualità e la rigenerazione delle risorse nel rispetto dei limiti naturali.
Nel settembre 2015, seguendo questi principi, è stata sottoscritta dai 193 paesi dell’ONU l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità. All’interno di questo programma sono stati definiti 169 target, racchiusi in 17 obiettivi, da raggiungere, appunto, entro il 2030. Questi 17 obiettivi per lo sviluppo (SDGs) rappresentano obiettivi comuni sulla base dei principi dello sviluppo sostenibile come la lotta alla povertà e alle disuguaglianze, la crescita economica sostenibile e il contrasto al cambiamento climatico. Questi obiettivi sono appunto definiti “comuni”, in quanto riguardanti tutti i Paesi e tutti gli individui, con lo scopo di non lasciare nessuno indietro verso il raggiungimento dello sviluppo sostenibile.
Il finanziamento dello sviluppo sostenibile porta nuove ed eccitanti opportunità. È dimostrato che investire negli SDGs ha senso dal punto di vista economico, con stime che evidenziano che il raggiungimento degli SDGs potrebbe aprire 12 trilioni di dollari di opportunità di mercato e creare 380 milioni di nuovi posti di lavoro, e che l’azione sul cambiamento climatico comporterebbe un risparmio di circa 26 trilioni di dollari entro il 2030.
Nonostante l’evidenza, l’economia mondiale non ha ancora canalizzato gli sforzi in modo efficace per poter effettivamente realizzare gli obiettivi. L’UNCTAD ha stimato che nei paesi in via di sviluppo c’è un gap finanziario tra i 2.5 e 3 miliardi di dollari all’anno e la morsa del Covid-19 non ha certamente contribuito a diminuire questo divario.
C’è da dire, comunque, che a livello globale, nazionale e locale sono attive numerose iniziative incentrate sul raggiungimento dei 17 obiettivi. In Italia troviamo Asvis, Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, che si occupa di promuovere e divulgare a tutti i livelli gli obiettivi dell’Agenda.
AN, ST